La rivolta della natura by Eliana Liotta & Massimo Clementi

La rivolta della natura by Eliana Liotta & Massimo Clementi

autore:Eliana Liotta & Massimo Clementi [Liotta, Eliana & Clementi, Massimo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: La nave di Teseo
pubblicato: 2020-06-29T22:00:00+00:00


10. Abbiamo fuochi e febbri

Dal momento che il flagello non è a misura dell’uomo,

pensiamo che sia irreale, soltanto un brutto sogno

che passerà. Invece non sempre il flagello passa

e, di brutto sogno in brutto sogno, sono gli

uomini a passare, e in primo luogo gli umanisti

che non hanno preso alcuna precauzione.

Albert Camus, La peste

Le battaglie più furiose avvengono nel mondo invisibile. Per noi è veramente difficile fare a meno degli organi di senso, gli occhi o il tatto, e comprendere una realtà senza il tributo delle percezioni, in astratto. È come muoversi al buio, a tentoni, e allora capiamo meno e ci spaventiamo di più.

Ma i virus costringono a questo esercizio. Come spiego ai miei figli quando parliamo di scienze, della loro materia scolastica, noi dobbiamo immaginare. Noi dobbiamo usare la fantasia.

Se i germi sono i nemici, le difese immunitarie sono i soldati. Tre le nostre linee di contrasto. Le prime sono le mura, come nelle città antiche, le barriere naturali che evitano l’ingresso e la permanenza dei microrganismi infettanti: la pelle, resa impermeabile dal sebo; il muco, viscoso, secreto dal naso ma pure da altri apparati, come quello genitale; l’acidità gastrica, che uccide molti dei patogeni ingeriti con il cibo.

Però, se il nemico varca le porte, arriva l’esercito: l’immunità innata e l’immunità acquisita. Soldati semplici e soldati scelti.

Tra i protagonisti nella ricerca di una cura per COVID-19 e per tutte le malattie infettive, ci sono gli immunologi. Uno di loro, Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’ospedale universitario Humanitas di Milano, mi ha ricordato che l’abilità fondamentale del sistema immunitario è distinguere ciò che è dell’organismo, self, da ciò che è non self, estraneo. Non attacca una fibra muscolare o una cellula dello stomaco, mentre si attiva subito se un batterio o un parassita penetrano nei tessuti.

Ad accomunarci alle moltitudini di esseri sulla Terra è l’immunità che nasce con noi. Esiste in tutti gli organismi pluricellulari, anche in insetti e piante, perché si è formata proprio a beneficio della vita nel corso dell’evoluzione, circa un miliardo di anni fa.

Raccoglie una categoria particolare di cellule immunitarie, i fagociti. Sono fedeli al loro nome: divorano il nemico, sia esso un virus, una tossina o qualsiasi macromolecola non self. Ci aiutano a reagire a un tipo sconosciuto di aggressione attraverso un sistema veloce e poco specializzato.

A scoprirli fu un biologo russo, Il’ja Mečnikov, lavorando su una stella marina con una spina di rosa. Ogni giorno è un’ecatombe: per far la guerra agli avversari ne muoiono circa cento miliardi. Ma ogni giorno ci salvano la vita da qualche germe.

I virus però sono dei professionisti delle invasioni, con i loro mescolamenti, le loro mutazioni, le loro chiavi falsificate. Così, accanto ai fagociti si schiera la cavalleria: le risposte immunitarie sofisticate, comparse nei vertebrati in tempi relativamente più recenti, circa trecentosessanta milioni di anni fa.

Questo tipo di immunità si chiama acquisita o adattativa, nel senso che continua a popolarsi e arricchirsi durante tutta la vita. Si definisce anche specifica, perché si forma in modo da riconoscere e combattere un determinato agente nocivo ma non altri.



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